La sigla della versione DVD Yamato Video
di Nadia, il mistero della Pietra Azzurra
menziona apertamente il libro Venitmila
leghe sotto i mari di Jules Verne quale fonte di ispirazione per la serie
che si svolge, in effetti, per gran parte degli episodi a bordo di un
sommergibile che riporta appunto il verniano nome di Nautilus.
In realtà, nell’analizzare più
compiutamente la trama e lo svolgimento di questo anime non si può non notare come Hideaki Hanno e i grafici della GAINAX abbiano attinto a piene mani ad almeno altri due romanzi
dello scrittore francese: si tratta infatti dei due libri che con 20.000 leghe vanno a comporre quella che
i critici chiamano la trilogia del mare
verniana.
Innanzitutto, il fulcro della serie è il
rapporto tra Jean e Nadia. Due ragazzini in un mondo di adulti, circostanza
spesso sottolineata esplicitamente nel corso delle varie puntate. Già qui si
nota l’influenza molto forte del primo romanzo “marinaro” di Verne, I
figli del Capitano Grant.
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Edizione francese del libro, nella tipica veste "Hetzel" |
A ben vedere, molte cose vengono mutuate
da questo testo. In primis, appunto, la presenza di due adolescenti contornati
da adulti; ma anche il viaggio intorno al mondo (Robert e Mary Grant lo cominciano
per ritrovare il padre, Nadia e Jean per sfuggire a Gargoyle ma in definitiva si
ritrovano ugualmente a ricercare il padre ignoto di Nadia, che poi si scoprirà
essere Nemo) sui mezzi più disparati; così come la presenza di alcuni
personaggi quali il geografo Paganel,
che è modello di alcune goffaggini di Jean, oppure Lord Glenarvan, che verrà in parte fuso da Hanno con il personaggio
di Ayrton, il quale nella serie è appunto un conte inglese.
Inoltre va ricordato il terzo ed ultimo
romanzo della trilogia, L’isola misteriosa, vero gioiello a sé
stante nonché variatio sul tema del
Robinson tanto caro a Jules Verne sin dall’infanzia. Sebbene quest’ultimo testo
proponga personaggi del tutto nuovi, ad un certo punto tornano fuori sia il Nautilus che il capitano Nemo, per non
parlare dell’evaso/naufrago Ayrton che era stato abbandonato dalla spedizione
Glenarvan proprio sull’isola misteriosa del titolo.
La GAINAX attinge a questo romanzo per
tutta la serie degli episodi “sull’isola”, ovvero da quando Jean e Nadia
approdano su quella che chiameranno Isola di Lincoln (stesso nome che i
naufraghi le danno nel romanzo di Verne) sino al momento in cui ritroveranno
Grandis, Sanson e Anson sull’altra isola che poi si scoprirà essere il Red Noah (Noè Rosso nella versione
Mediaset).
Le stranezze che i naufraghi
sperimentano sull’isola/Red Noah sono apparentabili a quelle che Cyrus Smith e
i suoi amici provano sull’isola di Lincoln: misteriose ed inquietanti presenze
che sembrano popolare un’isola a prima vista deserta. Se per Verne erano la
presenza di Nemo e del Nautilus
intrappolati in una cala dell’isola la fonte delle stranezze, per Hanno esse
dipendono dal fatto che l’isola non è altro che una “sovrastruttura” geologica
creatasi sulla superficie del Red Noah,
astronave biblica dai poteri inimmaginabili.
Attraverso questi piccoli ma
significativi esempi si comprende bene come sia impossibile scindere la trilogia del mare e come sia essenziale,
per converso, considerarla in blocco quale fonte ispiratrice di un regista
complesso e multiforme come Hanno.